Diario di una settimana piuttosto intensa

Chiamiamola pure la “settimana santa” perché son riuscito a praticare le mie attività preferite senza essere distratto dal mio normale lavoro. Rieccomi dunque a voi, miei cari lettori.

 

Giorno 1

La sveglia suona alle 6.45. Me ne accorgo perché riesco a svegliarmi da autosufficiente qualche secondo prima che essa trillasse. Spalanco le persiane, la giornata è bellissima e l’aria è limpida. Quasi certamente si preannuncia piuttosto calda, ma a noi non importa siccome oggi si va ai Denti.
Giovanni e Nemo mi raccolgono presso una pensilina dell’autopostale della città (Bellinzona, nda) e ci avviamo verso le leggendarie canne d’organo. Durante l’avvicinamento a piedi, il caldo inizia a farsi sentire ma una volta raggiunto il Canalone mi rendo conto che la giacca può far comodo. Pronti a partire, chi tira? Il sottoscritto, rigorosamente “a vista”.

Continua…

La fenice è risorta

Dopo aver bruciato per alcune settimane mentre il monsone persisteva sul Ticino, da qualche giorno la fenice è risorta dalle proprie ceneri… bagnate.

Ne è passato di tempo da quella volta ad Arcegno. Per non star fermo e di conseguanza perdere la mia condizione, ho dovuto rispolverare le pedule da palestra e cimentarmi di nuovo nel tirare plastica. Utile allenamento sugli strapiombi ma che tristezza non essere all’aperto. Finché un bel giorno ecco rispuntare il sole. Che sia la volta buona? Pare proprio di si. Continua…

La genesi delle montagne

Un tempo la Terra emersa era costituita da un’unica massa omogenea completamente piatta, non c’erano colline, non c’erano montagne, non c’era quindi nessun bel posto dove andare. Tuttavia c’era il mare.

Un giorno, un esploratore del Pentateutico di nome Mosè si ritrovò per caso sulla riva del mar Rosso, presso una delle piaghe d’Egitto. Per caldi soli e fredde lune consumò diverse pedule muovendosi in aderenza attraverso aride e desolate pianure, alla ricerca delle leggendarie montagne. Osservando il mare si rese conto che il panorama era ancora più piatto e che le pedule erano state consumate invano. Amareggiato per non aver raggiunto la sua montagna, si sedette sulla spiaggia e con le lacrime agli occhi si addormentò. Il sonno fu lungo e tormentato. Una figura dalle umane sembianze si profilava all’orizzonte e pareva avvicinarsi verso di lui. Incredibile, quell’uomo stava camminando sull’acqua! “Mosè!” disse l’uomo dai lunghi capelli e dalla barba incolta mentre alzava tre dita della mano destra verso il cielo “Il Nuovo Mondo ha bisogno di te. Svegliati e cammina!” Continua…

Sabato piovoso ma non troppo

Questa volta i veggenti di RSI Meteo hanno azzeccato. Le tanto attese nuvole cariche di pioggia han finalmente deciso di soggiornare nel nostro bel Ticino, che ora potrà diventare ancora più verde e multicolore.

Comunque… oggi avevo voglia di arrampicare anche quando piove. E dove va uno che desidera arrampicare quando piove? Al Cerro Torre (se è fortunato che non nevica) oppure indoor. Ebbene non son stato in nessuno di questi due posti, son stato ad Arcegno, settore Gufetto.

Il Team oggi forma le seguenti cordate: Giovanni-Orlando, Renzo-io mentre Nemo fa il jolly mettendosi un po’ con tutti, specialmente con chi mostra del cibo. Durante i primi tiri di riscaldamento la pioggia si intensifica sempre più ma non dà per nulla fastidio, gli alti e possenti strapiombi del Gufetto sono il nostro riparo fedele. Continua…