Piegati al volere della montagna

Arrivi sul luogo previsto dopo un viaggio durato un’ora, scendi dall’auto e la prima entità che incontri è il vento gelido, osservi la meta prescelta ma non la vedi. Dov’è? In quella direzione. Sai già a priori che una volta lassù dovrai fare i conti con l’ambiente severo della montagna, con l’intuito, l’esperienza e la bussola. Salire è relativamente fattibile, scendere potrebbe rivelarsi un’impresa. Ciò nonostante sei pronto a partire, vestito con tutti gli strati possibili, lo zaino pesante, gli sci in spalla e con solo un pensiero in mente: ce la farai?

Escursionismo o Alpinismo?

Ergo, il bianco o il nero, oppure il grigio?

Dove termina (cos’è) l’escursionismo e dove inizia (cos’è) l’alpinismo? Quali sono i fattori che caratterizzano l’una o l’altra disciplina? Più volte mi son chiesto anche se noi montagnards delle Alpi Lepontine fossimo piuttosto una specie di “escursionisti alpini”? Chi va spesso in montagna e non si è mai posto la questione scagli la prima pietra!

Cartoni… animati

Ogni cima, qualsiasi cima, ha una sua particolarità. Non importa se bella o brutta, se è frequentata o non, alta o bassa, facile o difficile. Ce l’ha. E conserverà sempre un particolare che ci permetterà di ricordarla. Quella di oggi, una modesta elevazione alta poco più di 1900m, invasa dai larici ma degno balcone leventinese, sarà da noi ricordata per i suoi tosti (ma non obbligati) 100m finali.

Ed ora, chi mi ferma più?

E’ un fatto… ormai non riesco più a star fermo da quando mi è balenata in testa quell’idea assai brillante di rimettere gli sci ai piedi dopo tanto tempo, forse troppo. Nel lungo weekend di fine/inizio anno, questi miei nuovi compagni di avventura mi hanno condotto degnamente sul Pizzo Grandinagia (cima invernale di Q2700), in Val Piumogna e alla Bassa di Canariscetto (2488m). Tre percorsi (Grandinagia superlativo), due dei quali in solitaria, per tre bellissime e consecutive giornate di bel tempo… una rarità!