Cavalieri del selvaggio

Occhi di gioia e di incredulità, devoto riguardo al solo posare un moderno scarpone sui resti di scale fatte di pietre che ancora parlano ed ancora raccontano. Lastre sistemate ad arte ma con quale fatica fra i modesti lembi più impensabili degli abissi rocciosi. Un passo dopo l’altro nel tentativo di rievocare la storia di coloro che hanno patito la fame e pagato la conservazione delle generazioni postume con la loro stessa vita. Pensieri miei che vanno e che vengono, voci invisibili nel silenzio delle aspre vestigia.
Amici alpinisti, fermatevi una volta a riflettere di fronte alla reale testimonianza e lasciate pure che i vostri occhi si riempiano di commozione, è un privilegio. Se avete un cappello, levatelo senza indugio per qualche secondo in segno di rispetto.

Supporto morale

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Vuoi un po’ di vento?

Vieni con noi!

“E’ ritornato il maggio al canto del cucù”, direbbe il motivetto. Ma anche il canto dell’inverno ancor non scherza mica. Eh sì, perché ovunque in Ticino a partire da una certa quota è decisamente pieno inverno. A piedi, perlomeno nei luoghi che mi interessano, bisogna ravanare… e di brutto! Onde evitar fatiche colossali c’è una soluzione: rimettere le pelli sotto gli sci.

Cassinello

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