Beautiful

“Meravigliosa piramide”. Giuseppe Brenna non poteva descrivere in modo più appropriato, semplice e chiaro la bellezza che questa ardita montagna possiede. Purtroppo però, possiede anche una preoccupante caratteristica: il suo stato in disfacimento. Un segnale evidente dell’agonia delle nostre antiche montagne, udibile (ed anche visibile) soprattutto se si transita al loro cospetto durante la stagione estiva. Ma ciò non toglie che la sua intrigante bellezza rimane e rimarrà ancora tale, finché l’ultima pietra non sarà crollata dal monumento.

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Siamo pazzi… ma ci siamo!

Siamo pazzi ma ci siamo. Una mezza maratona in giornata, un tour de force che ricorderemo per un bel pezzo. Ritovarsi nel cuore della notte, partire a piedi carichi come muli, soffrire ma accettare la totale mancanza di neve per svariati chilometri, patire la fatica ed il dolore muscolare, essere storditi dalla parziale assenza della ragione, due corpi che alla fine procedono per inerzia, persi nella bellezza di ciò che sta loro attorno, ipnotizzati dai colossi che vigilano sulla loro stessa esistenza…
Questa è l’accettazione, è il compimento di una sfida che può venire solo ed esclusivamente da dentro, alla quale, per chi come noi ha sposato la montagna, è dato impossibile rinunciare.

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Once again…

L’osservai bene dalla vetta, la settimana scorsa. Ardito, il versante che mi sta di fronte, ma una via più logica e sicuramente meno problematica c’è. Un canale-rampa che perfettamente si adatta anche per una ripida discesa con gli sci, permette di raggiungere la cresta in un modo più agevole. E ieri sera non ho avuto dubbi sulla scelta dell’itinerario di oggi: avremo tentato l’ascesa lassù, in quel piccolo grande paradiso bianco.

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Arrivederci, Generale Inverno!

E’ forse tempo di riporre sci e pelli? No, è tempo di ritirarli fuori! Lo ammetto, con amarezza e vergogna, di non averli più usati da quel lontano (ma che sembra ieri) 29 gennaio, da quella travagliata uscita nelle fauci caliginose di una montagna furente (vedi qui).
Non che non ne avessi più avuto voglia, ma piuttosto che le situazioni del momento mi hanno spinto verso salite con altro materiale (ciaspole) o semplicemente senza mezzi supplementari (a piedi). Or che ho ripreso ad andar con le pelli, una surreale dose di felicità ha di nuovo avvolto il mio cuore, che nel profondo però già gocciola di nostalgia.

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